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Rocchette di Fazio è una frazione del comune di Semproniano.Situata ad ovest del centro del capoluogo comunale, rispetto al quale dista circa 3 km, l'abitato è un caratteristico e scenografico borgo medievale che sorge su una pittoresca rupe calcarea, alle porte della Riserva naturale Bosco dei Rocconi.La località, già citata con il nome di Rocchetta prima dell'anno mille, divenne nel XIII secolo un possedimento della famiglia Aldobrandeschi e, alla fine del secolo, passò sotto il controllo di Fazio Cacciaconti, figlio del signore di Trequanda, che ne diede l'attuale denominazione. Durante il XIV secolo, il luogo venne prima conquistato dai Baschi di Orvieto e poi dagli Orsini di Pitigliano, entrando a far parte per un breve periodo di tempo dell'omonima contea.
Nel corso del XV secolo il centro venne conquistato da Siena, seguendone le sorti fino alla caduta della Repubblica avvenuta a metà del XVI secolo. Da allora, il paese andò incontro ad un lunghissimo periodo di declino, nonostante fosse entrato a far parte del Granducato di Toscana.
Nella seconda metà del XX secolo hanno avuto inizio una serie di restauri per il recupero del centro storico, che si sono conclusi nel 1998 con il rifacimento della pavimentazione in gran parte del borgo.

La chiesa di Santa Maria

La chiesa di Santa Maria, nota anche come chiesa della Consolazione Nel 1884 ricevette il titolo parrocchiale precedentemente appartenuto alla pieve di Santa Cristina. La costruzione, di origine cinquecentesca, mostra una facciata a capanna con oculo ed un campanile a vela sul retro; all'interno è conservata una interessante "Assunta" in terracotta policromata riconducibile al XV-XVI secolo e oggetto di festeggiamenti ogni 15 agosto.

Il castello Aldobrandesco


Il castello di Rocchette di Fazio, noto anche come castello aldobrandesco, costituisce il nucleo storico del borgo di Rocchette di Fazio, ove è situato nella parte sommitale dell'abitato.Il castello venne costruito tra il XII e il XIII secolo dagli Aldobrandeschi nel luogo in cui sorgeva un preesistente insediamento risalente quasi certamente all'anno Mille. Il complesso venne completamente racchiuso da un sistema difensivo, le mura di Rocchette di Fazio, e andò a raggruppare i principali edifici della vita civile e religiosa dell'epoca. Nel 1274 il castello entrò a far parte della contea di Sovana e, durante il secolo successivo fu ceduto agli Orsini di Pitigliano, dopo un temporaneo passaggio alla famiglia orvietana dei Baschi nel periodo a cavallo tra i due secoli. Ad inizio Quattrocento il complesso fu gravemente danneggiato durante l'assedio vincente portato dalle truppe Senesi, al termine del quale entrò a far parte della Repubblica di Siena. Proprio in epoca rinascimentale furono effettuati i lavori di ricostruzione delle parti precedentemente danneggiate o distrutte. Nel frattempo, l'insediamento andava espandendosi verso la parte inferiore del poggio calcareo, pur non venendo costruita una cinta muraria più esterna. A metà Cinquecento il castello e l'intero abitato di Rocchette di Fazio entrarono a far parte del Granducato di Toscana. Il castello e le mura conobbero periodi di degrado nel tardo Seicento e durante il secolo successivo; recenti restauri hanno permesso il recupero dell'intero nucleo storico.

Palazzo Pretorio


La Porta del Castello e le Mura


Le mura di Rocchette di Fazio costituiscono il sistema difensivo dell'omonimo borgo castellano Il sistema murario difensivo fu costruito dagli Aldobrandeschi durante il Duecento, a protezione dell'antico castello aldobrandesco di Rocchette di Fazio. La struttura fu dotata di alcune torri di avvistamento e del complesso fortificato della rocca aldobrandesca, che fu completamente ricostruita dai Senesi in epoca quattrocentesca. La parte bassa del centro storico di Rocchette di Fazio, sviluppatasi dal tardo Medioevo in poi, rimase priva di strutture difensive di rilievo poiché non venne mai realizzata una cinta muraria esterna, a differenza di ciò che avveniva in altre località della zona. Nell'insieme il complesso architettonico militare conobbe periodi di forte degrado, sia nel tardo Seicento che sul finire del secolo successivo; recenti restauri hanno permesso il recupero del sistema murario difensivo.